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Brevi pratiche quotidiane per affrontare la paura - Giorno 14 "Calma, nutri, abbraccia"

Calma, nutri, abbraccia

Le neuroscienze ci insegnano che quando siamo sotto stress, quando ci sentiamo minacciati, in pericolo o siamo in balìa della paura, si attivano tutti e 3 i nostri cervelli:

  • quello rettile, il più antico dal punto di vista evoluzionistico, l’amigdala, direttamente collegato alla paura, che stimola una reazione “attacco, fuga, congelamento” ed è collegato al bisogno di sentirsi al sicuro;

  • quello mediano, che condividiamo con i mammiferi, focalizzato su “quello che manca” (molto importante dal punto di vista evoluzionistico perchè è quello che spinge appunto verso l’evoluzione della specie) e che quindi ci spinge a ricercare nelle gratificazioni la risposta al “senso di vuoto”, al bisogno di “sentirsi nutriti e sazi”;

  • quello tipico dei primati (quindi dell’uomo e delle scimmie), la sub-corteccia frontale, che ci spinge a cercare “connessioni” , ad essere accettati dal gruppo (evoluzionisticamente il gruppo fornisce sicurezza ed aiuto senza i quali da soli non sopravviveremo) , a prenderci cura dei più indifesi e fragili ed è connesso al bisogno di “amare, essere amati e di far parte del gruppo”.

In questo momento così difficile per tutti è facile vedere direttamente come queste nostre parti siano fortemente attivate e come la situazione di stop e di privazione e di solitudine (reale o percepita) influenzi e amplifichi ancora di più questi meccanismi naturali del nostro cervello.

Vi suggerisco questa breve pratica che in maniera molto rapida ed efficace agisce positivamente su tutti e tre questi livelli e tipologia di bisogni:

  • Ci mettiamo in una posizione comoda, gli occhi chiusi o socchiusi, la schiena dritta ma non rigida

    1 - Calmare

  • Facciamo alcuni respiri profondi, lasciando andare con l’espirazione le tensioni fisiche ed emotive,

  • Portiamo poi l’attenzione ai punti di contatto dei piedi con il pavimento e delle mani con la superficie sulla quale sono appoggiate.

  • Percepiamo le sensazioni fisiche di contatto, percepiamo il sostegno, percepiamo la Terra sotto i piedi e ascoltiamo il nostro corpo rilassarsi respiro dopo respiro.

    2- Nutrire

  • Portiamo ora alla mente una situazione della nostra vita in cui ci siamo sentiti “pieni, soddisfatti, realizzati”: la nascita di un figlio, un successo lavorativo o scolastico, un sogno che si è realizzato, oppure visualizziamo un luogo o un’attività che ci fa sentire “a posto, al nostro centro, soddisfatti, dove non c’è bisogno di altro”.

  • Immergiamoci in quella sensazione di soddisfazione, pienezza, ricchezza. Facciamola sedimentare in tutto il nostro corpo.

    3 - Abbracciare

  • Infine, immaginiamo davanti a noi una persona o un essere che ci susciti senso di cura, tenerezza, protezione: un bimbo, un cucciolo…

  • Percepiamo bene nel corpo la sensazione di cura e tenerezza.

  • Poi rivolgiamo verso di noi quella intenzione di cura, benevolenza, tenerezza. Possiamo accompagnarla con un gesto di auto-accudimento: una mano sul cuore, o sulla guancia, un auto-abbraccio.

  • Lasciamo sedimentare questa sensazione in tutto il nostro corpo

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Brevi pratiche quotidiane per affrontare la paura: Calma, nutri, abbraccia

Se vuoi qui trovi la pratica guidata