Gesti di quotidiana felicità: Svuotare la tazza
Un giovane monaco un giorno si recò da un famoso maestro per richiedere i suoi insegnamenti. Il maestro lo fece accomodare, prese una teiera e cominciò a versare del te nella tazza del discepolo. Continuò a versare finché la tazza fu piena ma non si fermò. Il tè cominciò ad uscire e il giovane monaco esclamò: la tazza è già colma, non si può riempire di più! Il maestro sorrise e rispose: “Hai ricevuto il tuo primo insegnamento”.
Ogni volta che ci approcciamo a qualcosa di nuovo di solito la nostra mente è piena di domande, dubbi, pensieri, aspettative, giudizi, pregiudizi, confronti con altre esperienze. Diventa quindi difficile accogliere il nuovo e fargli spazio.
E questo accade praticamente sempre, in ogni momento della nostra giornata: la nostra mente è sempre affollata di pensieri, progetti, elenchi di cose da fare, rimuginii, dialoghi interiori, giudizi, autocritiche.
Non c’è spazio per nulla e noi continuiamo a riempirla proprio come il maestro con la tazza di tè. C’è un detto zen che recita: la parte più importante di un vaso è il vuoto che contiene. È proprio il vuoto, lo spazio, il silenzio che ci permettono di fare chiarezza, di rilassarci, di non ripetere in automatico gli stessi schemi, di percorrere le stesse strade.
Vi è mai capitato di scervellavi inutilmente per giorni per trovare una soluzione e poi mentre stavate facendo altro, come una doccia o una camminata in un bosco, in quel momento di pausa all’improvviso ecco che la soluzione ha fatto capolino?
Ma come si fa a svuotare le nostre tazze e ad ampliare i nostri orizzonti interiori?
Ci viene in aiuto lo strumento più semplice ed efficace che abbiamo e che è con noi da quando siamo nati: il respiro
Proviamo a fare qualche respiro profondo e ad allungare l’espirazione in modo da svuotare bene i polmoni…
Facendo così non solo ci rilassiamo un pochino ma creiamo anche spazio per la nostra inspirazione che diventa più ampia portando più ossigeno nel nostro corpo.
Durante la nostra giornata possiamo quindi ricordaci ogni tanto di fare qualche respiro profondo e portare rilassamento e nutrimento al nostro corpo, o possiamo fare qualche respiro profondo quando ci sentiamo trascinati dai nostri loop mentali, o quando proviamo qualche emozione disturbante un momento di rabbia, di nervosismo di tristezza.
Possiamo usare il respiro consapevole per creare un brevissimo spazio tra un’azione e un’altra, tra una mail e un’altra, tra un passo e un altro, tra una frase ed un'altra. Tra un pensiero e un altro.
Possiamo sfruttare i momenti di transizione come quando ci spostiamo da una stanza ad un’altra, magari dal nostro ufficio ad una sala riunioni, o quando siamo in macchina o sui mezzi pubblici:
anziché perderci nei nostri soliti pensieri, o farci trascinare da emozioni disturbanti, connettiamoci al respiro, alla nostra mente-cuore e svuotiamoci delle tensioni fisiche, calmiamo la mente e ampliamo il nostro spazio interiore.
Possiamo fare spazio dentro di noi ogni volta che incontriamo qualcuno o mentre lo ascoltiamo parlare: rimaniamo aperti ad ascoltare, senza saltare subito alle conclusioni, o cercando la risposta, senza giudizio o pregiudizio, solo nell’apertura.
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E ora lasciamo andare le istruzioni e le indicazioni: respiriamo profondamente e svuotiamo la nostra tazza.